• Jun 27 2025 - 10:26
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Canti, preghiere e poesie nel corso dei secoli

La poesia rituale del mese di Muharram

La poesia rituale ricopre un ruolo centrale nella letteratura iraniana, specialmente quella dedicata al martirio dell’Imam Husayn nel mese di Muharram

La letteratura rituale, uno dei generi letterari più antichi e vari, ha assunto nel corso della storia caratteristiche diverse a seconda dell’appartenenza geografica e religiosa, e le poesie degli autori iraniani, dall’antichità fino ai giorni d’oggi, ne sono una testimonianza. La poesia rituale ha infatti una lunga storia nella letteratura persiana, il che dimostra l'importanza dei temi e dei concetti rituali per gli autori persiani. In passato, il tema principale di questo tipo di letteratura erano miti, tradizioni e usanze culturali, ma con l’avvento dell’era islamica e in particolare degli sciiti essa assunse una natura prettamente religiosa.

La poesia rituale persiana si divide in quattro grandi categorie: la poesia “monoteistica”, come quella di Sanaie, Sa’di e Gheisar Amin Poor; “trascendentale”, come i versi di Parvin Etesami; “religiosa”, specialmente del tipo Marsiyeh, che suscita il pianto nell’ascoltatore narrando le sofferenze alle quali fu sottoposta la Ahl al-Bayt, con esponenti quali Nabavi, Alavi, Fatemi, Mahdavi e Ashooraie; “di resistenza”, soprattutto nel periodo successivo alla rivoluzione del 1979, di cui Mohammad Alì Mojadi è ritenuto il padre e che ha oggi il maggior esponente in Mohammad Javad Mohabbat.

Tra i maggiori autori di poesie rituali emerge il nome di Mohtasham Kashani, un poeta persiano dell’era Safavide che è stato eletto come il rappresentante della letteratura rituale iraniana per le sue opere meravigliose e appassionate, che descrivono gli eventi di Ashura e gli ultimi momenti dell’Imam Husayn. Autore principalmente del genere Marsiyah, nacque a Kashan e lì trascorse tutta la sua vita.
Rome Italy

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