Eid al-Adha e il gesto del profeta Abramo
La Festa del Sacrificio: umiltà e sottomissione (notizie)
La Festa del Sacrificio e il significato della sottomissione di Abramo a Dio

La Festa del Sacrificio (Eid al-Adha) è la festa celebrata ogni anno nel dodicesimo mese del calendario lunare islamico, Dhu al-Hijja, ricordando il giorno in cui il profeta Abramo (la pace sia su di lui) fu disposto a sacrificare il suo stesso figlio in segno di sottomissione alla volontà di Dio. Egli, nonostante le insinuazioni sataniche, prese Ismaele e fu pronto ad ubbidire alla volontà divina quando Allah gli ordinò di fermarsi, di prendere un montone e sgozzarlo al posto del figlio. Abramo passò in tal modo la Prova Divina.
Recita il Corano: “Poi, quando raggiunse l’età per accompagnare [suo padre, questi] gli disse: «Figlio mio, mi sono visto in sogno, in procinto di immolarti. Dimmi cosa ne pensi». Rispose: «Padre mio, fai quel che ti è stato ordinato: se Allah vuole, sarò rassegnato». Quando poi entrambi si sottomisero, e lo ebbe disteso con la fronte a terra, Noi lo chiamammo: «O Abramo, hai realizzato il sogno. Così Noi ricompensiamo quelli che fanno il bene. Questa è davvero una prova evidente». E lo riscattammo con un sacrificio generoso. Perpetuammo il ricordo di lui nei posteri. Pace su Abramo!” (Sura As-Saaffat, 102-109).
Perché mai questo episodio è così centrale per i musulmani? Perché Islam significa letteralmente sottomissione a Dio, e la prontezza di Abramo a sacrificare il proprio amato primogenito per compiere il volere di Dio dimostra l’esempio virtuoso di un uomo pronto a sottomettersi, ma anche la misericordia di Dio che risparmia la vita di Ismaele. Sacrificio significa rinunciare a cose ambite, desiderate e amate come segno di sottomissione, la quale implica umiltà e uguaglianza: ogni credente, ricco o povero, deve sottomettersi.
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