• May 21 2025 - 15:44
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La Giornata di Mulla Sadra

Il filosofo della Teosofia trascendente

La Giornata di Mulla Sadra celebra colui che Oliver Leaman definì: probabilmente il filosofo più importante e influente nel mondo musulmano negli ultimi quattrocento anni

Sadr al-Din Shirazi o Mulla Sadra, una delle maggiori figure intellettuali dell’Islam, nacque nel 979 o 980 dell’Egira a Shiraz nella famosa e potente famiglia Qawam, avendo suo padre servito come visir del re. Figlio unico, ricevette per volontà del padre la migliore educazione possibile e, sin dai suoi primi giorni, il giovane mostrò una notevole attitudine per l’apprendimento, parallelamente ad un profondo senso di devozione ed amore per l’Islam.

Dopo i suoi studi preliminari a Shiraz partì per Isfahan, l’allora capitale ed centro intellettuale della Persia, dove incontrò i grandi insegnanti della sua epoca, apprendendo le scienze narrative (naqli) da Shaykh Baha’hi e al-Din ‘Amili e le scienze intellettuali (‘aqli) da Mir Damad, studiando inoltre con il noto sufi e sapiente Mir Findiriski. Egli padroneggiò presto tutti questi soggetti, specialmente l’hikmah o teosofia tradizionale, nella quale sorpassò tutti i suoi maestri.

L’aperta difesa e propagazione delle dottrine gnostiche (‘irfan) da parte di Mulla Sadra, comunque, lo misero presto in difficoltà con alcune delle autorità, trovandosi costretto ad abbandonare la vita pubblica e a ritirarsi nel villaggio di Kahak, vicino a Qom, dove spese sette o, secondo alcuni, undici anni in meditazione e pratiche ascetiche.

Alla fine di questo periodo, Allahwirdi Khan, il governatore del Fars, costruì una grande scuola a Shiraz e invitò Mulla Sadra ad insegnarvi. Akhund, come egli veniva chiamato dai suoi discepoli, accettò ed una volta ancora ritornò nel suo luogo natio, dove trascorse il resto dei suoi giorni insegnando e scrivendo. Sotto la sua direzione la scuola divenne il centro principale di insegnamento della Persia, richiamando studenti da molti Paesi musulmani. Essa rimase in questo stato di prosperità fino al 1050 dell’Egira, quando Mulla Sadra, mentre compiva a piedi il suo settimo Pellegrinaggio a Mecca, morì a Basra e vi venne sepolto.

Gli scritti di Mulla Sadra possono essere divisi in quelli che attengono principalmente le scienze intellettuali, e quelli che riguardano le questioni religiose, due sentieri che non vanno mai divisi l’uno dall’altro. Della prima categoria, l’opera che si erge come uno dei grandi monumenti di metafisica nell’Islam è al-Hikmat al-muta’aliyah fi’l-asfar al-arba’ah (La teosofia trascendente [o alta saggezza] dei quattro viaggi dell’anima), generalmente conosciuta come Asfar, che in quattro libri o quattro fasi di un viaggio tratta dell’origine e della fine di tutte le manifestazioni cosmiche e dell’anima umana in particolare.

Il genio di Mulla Sadra risiede nella sua capacità di armonizzare la filosofia, basata sulle dimostrazioni razionali, con la gnosi da una parte e la rivelazione dall’altra. Egli ha così portato ad una conclusione felice il tentativo iniziato da Kindi, Farabi e Ibn Sina (specialmente nei suoi commentari coranici) e continuato da Ghazzali, Suhrawardi e Nasi al-Din Tusi, di coordinare fede e ragione o religione e scienza. Il trionfo finale di Mulla Sadra in questo coordinamento e armonizzazione si è basato specialmente sullo sforzo di una serie di gnostici e filosofi tra il dodicesimo e il sedicesimo secolo, come Qutb al-Din Shirazi, Mir Sayyid Sharif Jurjani, Sayyid Haydar Amuli, Rajab Bursi, la famiglia Dashtaki, Ibn Turkah Isfahani, Ibn Abi Jumhur e soprattutto il suo stesso insegnante, Mir Damad, che armonizzò la filosofia peripatetica con la teosofia ishraqi e la gnosi, e cercò di integrarle all’interno della prospettiva religiosa sciita. Essi prepararono la strada per la sintesi finale che ebbe luogo con Mulla Sadra.
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