Wilaya e papato, due realtà a confronto
Eid Ghadir e il dialogo tra cattolici e sciiti
Il concetto di Guida nell’Islam sciita e nel cristianesimo cattolico alla luce di Ghadir Khumm

A Ghadir Khumm il profeta Muhammad agì ricevendo l’incarico da Dio di dichiarare alla comunità la Wilayat (autorità) dell’Imam Alì, in base al versetto coranico concernente il compimento esatto della missione profetica. Quindi quando l’Inviato di Dio pronunziò le famose affermazioni riguardanti il diritto dell’Imam Alì sulla successione come guida della comunità, quella era la volontà di Dio stesso.
Gli Imam, discendenti del profeta Muhammad secondo la linea di discendenza generata dal matrimonio tra sua figlia Fatima e l’Imam Alì, sono le guide della Comunità islamica le quali, pure e ispirate da Dio e in costante contatto con Lui, preservano e tramandano la reale conoscenza del Corano. È il concetto della wilayat, un’autorità assoluta conferita da Dio al Profeta e agli Imam.
Un concetto simile, sebbene a prima vista in Occidente l’idea di wilayat possa sembrare estranea e incomprensibile, è invece presente nel cristianesimo cattolico nella figura del Papa. Il Vescovo di Roma è infatti ritenuto dai fedeli il successore dell’apostolo Pietro e la sua designazione è attribuita alla diretta volontà divina; egli è il detentore della potestà piena e suprema di guida pastorale della Chiesa, che si fonda nella Scrittura e nella sacra Tradizione.
Tramite questo paragone, l’idea dell’Imamato non risulta così lontana da noai, ed anzi pare essere sovrapponibile, con le dovute distinzioni, al sistema del Papato cattolico. Sia gli Imam che i Papi, infatti, sono scelti da Dio, mantenendo con Esso uno stretto e continuo contatto, ed esercitano sui credenti un’autorità dottrinale e politica.
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