• Apr 20 2025 - 10:00
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21 aprile Giornata Nazionale di Saadi di Shiraz in Iran

Saadi di Shiraz: La voce immortale della poesia persiana.

In occasione della Giornata Nazionale di Saadi, che l’Iran celebra il 21 aprile,

Saadi di Shiraz: La voce immortale della poesia persiana.

In occasione della Giornata Nazionale di Saadi, che l’Iran celebra il 21 aprile, desideriamo rendere omaggio a uno dei più grandi maestri della letteratura persiana, la cui saggezza continua a illuminare il mondo otto secoli dopo la sua nascita.

Abū-Muhammad Muslih al-Dīn bin Abdallāh Shīrāzī, conosciuto semplicemente come Saadi di Shiraz (circa 1210-1291/92), rappresenta una delle voci più profonde e umane della tradizione poetica persiana. La sua opera trascende il tempo e lo spazio, parlando direttamente al cuore dell’umanità con una chiarezza e una compassione che restano ineguagliate.

La parola è di Saadi di Shiraz, che è una delle stelle più universali della letteratura persiana. Saadi è il portavoce e l’ambasciatore della cultura iraniana, della saggezza pura, dell’amore per la pace e dell’umanitarismo dell’Iran e degli iraniani. La coincidenza del suo giorno commemorativo con la Pasqua di quest’anno (21 aprile) offre un’occasione per riflettere sulla profondità degli elementi comuni tra le due sfere di civiltà dell’Iran e dell’Italia. A voi, caro connazionale, auguro una maggiore familiarità con questi patrimoni spirituali, motivo di orgoglio, e un successo sempre maggiore.

Il poema che citi è forse la sua composizione più celebre, scolpita persino all’ingresso della sede delle Nazioni Unite a New York:

I figli di Adamo sono membra d’un unico corpo
nella creazione furono tratti da un’unica Essenza
E se il Destino a una di esse reca sventura
le altre membra non possono conoscere pace
O tu, che per la pena di altri dolore non provi
no, non può esserti dato il nome di Uomo

Questi versi, tratti dal suo capolavoro “Golestan” (Il Rosetto), condensano l’essenza del pensiero di Saadi: l’interconnessione dell’umanità e il dovere morale della compassione. In un’epoca in cui guerre e divisioni lacerano ancora il tessuto sociale, il messaggio di Saadi sull’unità fondamentale della famiglia umana risuona con straordinaria attualità.

Le opere maggiori e le traduzioni italiane

Saadi è principalmente conosciuto per due opere monumentali:

  1. Golestan (Il Rosetto), completato nel 1258, è una raccolta di prose e versi che combinano aneddoti, consigli morali e riflessioni filosofiche. La sua struttura è organizzata in otto capitoli che affrontano vari aspetti della vita umana: dalle regole di comportamento dei re alla morale dei dervisci, dall’eccellenza della contentezza ai benefici del silenzio.
  2. Bustan (Il Frutteto), composto interamente in versi nel 1257, è un’opera di profonda riflessione morale divisa in dieci capitoli che trattano temi come la giustizia, la benevolenza, l’amore, l’umiltà e la rassegnazione.

In Italia, l’opera di Saadi ha ricevuto attenzione da diversi studiosi e traduttori. Tra le traduzioni più significative:

  • “Il Roseto” (Golestan), tradotto da Alessandro Bausani, uno dei maggiori iranisti italiani, per Einaudi (1979)
  • “Il Verziere” (Bustan), nella traduzione di Italo Pizzi (prima edizione 1889)
  • “Il Giardino e il Frutteto”, traduzione parziale di entrambe le opere a cura di Francesco Gabrieli per UTET

Più recentemente, Carlo Saccone ha curato l’edizione di “Il Roseto – Sa’di di Shiraz” per Carocci editore (2003), offrendo una nuova interpretazione dell’opera con un ricco apparato critico.

L’eredità di Saadi

L’influenza di Saadi va ben oltre il mondo persiano. La sua capacità di unire saggezza pratica e profondità spirituale, espressa in uno stile elegante ma accessibile, gli ha garantito un posto d’onore nel pantheon della letteratura mondiale. Goethe lo ammirava profondamente, e tracce del suo pensiero si ritrovano in autori occidentali come Voltaire e Hugo.

Ciò che distingue Saadi è la sua profonda umanità. La sua poesia non è mai astratta, ma radicata nell’esperienza concreta. Durante i suoi estesi viaggi attraverso il Medio Oriente, l’Asia Centrale e il Nord Africa, Saadi osservò la condizione umana in tutte le sue sfaccettature, dalle corti regali ai quartieri più poveri.

In un’epoca in cui abbiamo tanto bisogno di ponti tra culture diverse, la voce di Saadi ci ricorda che, al di là delle differenze superficiali, condividiamo tutti la stessa essenza umana. Come scrive nel Golestan: “Un viaggiatore saggio raccoglie oro da ogni miniera e perle da ogni mare.”

Celebrare Saadi oggi significa riaffermare il valore dell’empatia, della saggezza e della bellezza come forze capaci di unire l’umanità in un abbraccio fraterno, proprio come suggerisce il suo immortale poema sull’unità del genere umano.

 

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