• Jul 11 2025 - 14:29
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Il vestiario islamico in Iran: tra pudore e modestia

Perché le donne musulmane indossano l’hijab?

Il 12 luglio si celebra in Iran la giornata della modestia, del pudore e dell'hijab. Ma cosa è esattamente l'hijab?

Il terminehijabindica letteralmente una copertura, una tenda o una cortina. L’Islam ha fortemente enfatizzato il concetto di decenza e modestia nell’interazione tra membri di sesso opposto, e il codice di abbigliamento è parte di questo complessivo insegnamento. Ci sono due versetti nel Corano nei quali Dio parla della questione del pudore e dell’hijab come definiti precedentemente.

“Di’ ai credenti di abbassare il loro sguardo e di essere casti. Ciò è più puro per loro…”(24:30) rappresenta un ordine rivolto agli uomini musulmani che non devono guardare in maniera lussuriosa le donne (che non siano le loro mogli), e per poter prevenire ogni possibilità di tentazione, ad essi è richiesto di abbassare i loro sguardi. Ciò è conosciuto come l’hijab degli occhi. Poi, nel versetto successivo, Dio ordina al Profeta di rivolgersi alle donne:“E di’ alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste…”. Questo è un ordine analogo a quello impartito agli uomini nel versetto precedente riguardante l’hijab degli occhi, simile all’insegnamento di Gesù secondo cui:“Avete inteso che fu detto: “Non commettere adulterio”; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”.Se in un paese come l’Iran, dunque, vedete un musulmano o una musulmana abbassare lo sguardo quando parlano con un membro del sesso opposto, ciò non deve essere considerato come rude o un’indicazione della mancanza di fiducia: si stanno semplicemente attenendo gli insegnamenti del Corano come a quelli della Bibbia.

Dopo l’hijab degli occhi giunge l’ordine che descrive il codice di abbigliamento per la donna:“…e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro khumur fin sul petto…”, dovekhumurintende il velo che copre la testa. È poi detto:“O Profeta, di’ alle tue spose, alle tue figlie e alle donne dei credenti di coprirsi dei loro jalabib”, ovvero un ampio indumento esterno.

I due versetti discussi sopra, posti insieme, mostrano chiaramente che l’hijab, quale codice di abbigliamento dignitoso per le donne musulmane, è parte degli insegnamenti del Corano. La varietà negli stili di applicazione della norma coranica deriva dal fatto che l’Islam è una religione universale che non può essere confinata a una regione, a una tribù o una cultura. Voi vedete quindi che la donna musulmana in Arabia usa l’‘abaya; la donna musulmana persiana usa il chador; la donna musulmana afgana usa il burqa; la donna musulmana indo-pakistana usa il niqab o purdah; la donna musulmana malesiana e indonesiana il kerudung; la donna musulmana dell’Africa orientale il buibui; ed ora in Occidente, la donna musulmana canadese usa abiti tradizionali con una sciarpa più grande sulla testa e un completo. L’Islam non entra in merito allo stile finché esso rispetta i requisiti fondamentali del khimar e del jilbab. Qui la religione e la cultura interagiscono tra loro, e qui risiede l’aspetto dinamico della Shari‘a islamica; questa interazione può aver confuso alcuni dei cosiddetti esperti dell’Islam che erroneamente credono che l’hijab sia una tradizione culturale e non un dovere religioso.

L’Islam ha introdotto l’hijab come parte della dignità e della modestia nell’interazione tra i membri di sesso opposto. Il versetto 59 del capitolo 33 citato in precedenza fornisce una ragione molto valida; esso dice: “così da essere riconosciute e non essere molestate”.L’hijab protegge le donne dagli sguardi degli uomini, simboleggiando che ella è stata santificata soltanto ad un uomo ed è interdetta a tutti gli altri; contribuisce alla stabilità e preservazione del matrimonio e della famiglia eliminando le possibilità di relazioni extramatrimoniali; obbliga gli uomini a focalizzarsi sulla vera personalità della donna e a mettere in secondo piano la loro bellezza fisica, ponendo la donna nella condizione di prevenire le attenzioni degli estranei nei suoi confronti.

L’hijab non è il simbolo dell’oppressione. Le donne sono oppresse per ragioni socioeconomiche anche in paesi dove le donne non hanno mai sentito parlare dell’hijab. Al contrario, la pratica di mostrare foto di donne semi-nude negli spot e cartelloni pubblicitari e nel settore dello spettacolo in Occidente è il vero simbolo dell’oppressione.

Rome Italy

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