• Sep 12 2025 - 09:17
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Una sola Ummah, un solo Profeta

L’unità tra i musulmani dal punto di vista sciita

L'importanza dell'unità della comunità islamica oggi

L’unità della comunità islamica (Ummah) è un tema e un bisogno attuale oggi più che mai, in un momento in cui i nemici dell’Islam pongono l’enfasi sulle differenze tra le varie ramificazioni della fede islamica per fagocitare e alimentare scontri ed interessi materiali, politici, economici, imperialistici. Proprio in occasione della festa di Eid Ghadir, giorno in cui il Profeta Muhammad designò pubblicamente l’Imam Ali quale suo successore spirituale e temporale, la Guida della Rivoluzione Islamica, Sayyed Ali Khamenei, dichiarò nuovamente che ogni forma di ingiuria verso le personalità sunnite impedirà che le fondamenta razionali e documentate della credenza nell’Imamato vengano ascoltate: “Non dovete provocare i sentimenti della comunità sunnita. Alcune persone credono che per poter mostrarsi sciiti debbano insultare le personalità sunnite. Ciò è contrario alla condotta degli Imam Infallibili. Il fatto che esistano canali radiofonici e televisivi creati per insultare queste figure rende chiaro in maniera cristallina che esse sono state create dal Dipartimento del Tesoro britannico; questo è loSciismo anglosassone. Questogiocodegli insulti avrà una funzione opposta. Quando insultate gli altri impedite che le parole della verità possano essere ascoltate” e “provocare i sentimenti delle altre scuole dell’Islam nel nome della Shi’a è l’approccio delloSciismo anglosassone, il cui esito è l’emergere di gruppi depravati e mercenari che operano per conto dei servizi segreti americani e britannici come l’ISIS, il Fronte al-Nusra e altri gruppi terroristici che hanno commesso innumerevoli crimini e distruzioni nella regione”. Un simile concetto di unità è perfino espresso nella costituzione della stessa Repubblica Islamica dell’Iran, la quale, nell’articolo 12, si impegna proprio a “rafforzare la fratellanza e la cooperazione tra tutti gli uomini”.

Difatti, gli Imam dell’Ahl ul-Bayt sono sempre stati conosciuti per la loro accuratezza nel preservare l’Islam, salvaguardare la sua forza, invitare all’unità tra i suoi seguaci, alla coesione tra i suoi ranghi e alla cancellazione del risentimento e dei rancori tra i Musulmani. Conosciamo bene l’atteggiamento positivo del Principe dei Credenti, l’Imam Ali, verso i suoi predecessori, che non esitò a sostenere, aiutare e assistere nonostante l’amarezza provata verso di loro per aver usurpato il suo diritto al Califfato. Malgrado ciò, portò avanti la sua preoccupazione di preservare l’Unità Islamica astenendosi dall’annunciare pubblicamente che, nel noto Sermone di Ghadir, era stato nominato dal Nobile Profeta alla sua successione, non sostenendo il suo legittimo diritto usurpato in modo pubblico per riavere il Califfato, e fece ciò per tutto il periodo in cui i suoi predecessori ricoprirono la carica di califfo. Di questo suo diritto ne parlò solo dopo che il governo (il Califfato) toccò a lui, riunendo i Compagni del Profeta rimasti, in modo che potessero testimoniare pubblicamente l’esistenza e la veridicità del sermone di Ghadir.

Prima della sua ascesa al Califfato, dunque, l’Imam Ali non ha esitato un attimo nel fornire consulenza ai tre califfi che lo hanno preceduto ogni qualvolta si poneva il bisogno di salvaguardare gli interessi dei Musulmani. Egli ha giustificato il suo atteggiamento nei confronti di coloro che riteneva avessero usurpato il suo diritto in questi termini: “Temevo che se io non avessi cooperato coi califfi, l’Islam sarebbe stato indebolito da dissenso e divisione”. Ecco perché, per tutto il periodo del Califfato dei suoi tre predecessori, non disse mai una parola che potesse indebolire il loro potere, o minare il loro prestigio e la loro credibilità, chiudendosi in casa malgrado non approvasse le loro azioni. Tutto ciò era per l’interesse generale dell’Islam, ed ogni volta che i tre califfi avevano bisogno di lui, egli non esitava a dar loro consigli. Ed un simile esempio giunse da tutti gli altri Imam, i quali posero l’accento, in momenti e condizioni diverse, sull’unità della comunità islamica.

È dunque dovere di ogni musulmano porre da parte le proprie divergenze, senza ovviamente dimenticare le proprie differenze, e guardare all’unità della comunità islamica per il bene dell’Islam stesso. Oggi, la Palestina rappresenta un esempio lampante di come questa unità sia essenziale e rinsaldabile: davanti al grido degli oppressi in Palestina e a Gaza in particolare, la risposta più risoluta è giunta da Paesi quali Libano, Yemen, Iran, i cui popoli, maggiormente appartenenti alla fede sciita, non si sono soffermati sulla fede sunnita della maggioranza dei palestinesi, bensì sul loro essere umani e musulmani, dunque fratelli e sorelle. In questo modo, la Palestina è riuscita ad infrangere decenni di narrazioni e divisioni volute dai nemici dell’Islam, insegnando ai musulmani e al mondo intero il valore dell’unità.

 

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