• Sep 30 2025 - 10:25
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L’attualità di un messaggio senza confini

L’universalità della poesia di Rumi

Come il messaggio della poesia di Rumi oltrepassa ogni barriera geografica e culturale parlando all'universo

Rumi Jalal-ud-Din, nato in Persia nel 1207, abbandonò il suo paese dopo l’invasione mongola e viaggiò fino a stabilirsi a Konya, nell’attuale Turchia, dove fondò, sotto la dinastia selgiuchide, l’ordine Sufi dei Mawlawı o dervisci rotanti. È riconosciuto come uno dei più grandi maestri del misticismo sufi nonché uno dei più grandi santi dell’Islam, e le sue opere, tra cui il famosissimo Mathnawı, poema di 25.000 versi diviso in sei libri, da secoli studiato in tutto il mondo islamico, sono caratterizzate da uno stile semplice, musicale e fervente di fede religiosa. 

Il sufismo è la dimensione mistica dell’Islam: un cammino interiore volto alla ricerca dell’amore divino e della verità attraverso un percorso personale, e i sufi sono asceti alla ricerca di una vita spirituale pura, basata sulla preghiera, la meditazione e il distacco dal mondo. Il messaggio di Rumi ha un valore universale: riesce a parlare a cristiani, buddhisti, induisti, agnostici e a chiunque cerchi un cammino autentico. I suoi versi attraversano passioni, ferite, paure, gioie, trasformando l’essere umano. Per lui l’amore è la forza che muove il cosmo, la corrente che spinge ogni creatura verso la sua origine divina, ma non per questo una meta, bensì il cammino stesso: vivere nell’amore significa ritrovare Dio non fuori, ma nel cuore.

L’attualità di Rumi è evidente anche in opere contemporanee, come il romanzo Le quaranta porte di Elif Shafak, Rizzoli, tradotto in oltre trenta lingue. La protagonista, Ella Rubinstein, una donna americana apparentemente distante dalla mistica, ritrova il senso dell’amore e dell’interiorità attraverso la lettura di un manoscritto, Dolce eresia, che narra l’incontro, nel XIII secolo, tra Rumi e il derviscio errante Shams di Tabriz, la guida spirituale che trasformò Rumi da giurista e teologo a poeta dell’amore divino. Shams gli rivelò che l’amore autentico non conosce etichette, religioni o confini sociali: è pura vita, sorgente di unità e trasformazione. Ogni “porta” rappresenta un sentiero di trasformazione interiore, un invito a superare il giudizio, l’ego, i condizionamenti e tutte le barriere che separano l’anima da ciò che è autentico e divino. Attraverso l’amicizia e il dialogo tra Shams e Rumi nasce il cuore dell’insegnamento di Rumi: una “religione dello spirito” fondata su autenticità, intuizione e relazione viva con il divino. Rumi conduce al dialogo interreligioso indicando che la vetta della montagna è la stessa anche se i cammini sono diversi, e tutti conducono alla pace, tolleranza, solidarietà.

Rome Italy

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