• Oct 20 2025 - 11:14
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Successi sportivi e riconoscimenti internazionali della Repubblica Islamica dell’Iran

“Sport: non solo una professione ma un aspetto della vita”

Le vette sportive che l'Iran ha raggiunto nel panorama sportivo nazionale e internazionale

Rivolto alla Nazione, e in particolar modo ai giovani dell’Iran, la Guida Suprema, l’Imam Khamenei, ha detto: “Credo che praticare uno sport non sia, in realtà, una professione. Fare sport ed esercizio fisico costituisce un aspetto della vita, proprio come mangiare. Chiunque mangi, dovrebbe anche fare un po’ di esercizio. Dio, l’Altissimo, ha creato l’umanità in modo tale che, in assenza di esercizio fisico, il corpo ne risentirebbe proprio come se non si mangiasse o non si dormisse: si agirebbe, quindi, contro le esigenze stesse del corpo. Se Dio Onnipotente avesse voluto che i nostri corpi rimanessero inermi, non li avrebbe dotati di muscoli e articolazioni. Le articolazioni sono lì per permettere il movimento. Chi non cammina, non si muove, non usa il proprio corpo nei momenti difficili, in realtà lo lascia inutilizzato. Quindi, fare sport rappresenta un aspetto della vita”. Inoltre, riguardo al suo predecessore e padre della Rivoluzione islamica, riferì: “Credo fermamente che tutti dovrebbero praticare sport: bambini e adulti, uomini e donne, giovani e anziani. Il nostro magnanimo Imam Khomeini morì all’età di 90 anni. Egli, pur soffrendo di problemi cardiaci, soleva allenarsi fino al ricovero in ospedale, anche solo camminando. Chi conosce bene il proprio corpo, la natura dell’essere umano e dello sport, ed è determinato, è simile a Sua Eccellenza, che si allenava ogni giorno tre volte al giorno, per un’ora e mezza: tre mezze ore. Negli ultimi mesi della sua vita, forse l’ultimo anno, queste tre mezze ore si erano gradualmente trasformate in tre quarti o tre decine di minuti. Per quanto il suo corpo non glielo permettesse più, lui non ha mai smesso di allenarsi. Quindi, il punto di vista generale è che dovremmo tutti fare esercizio fisico: nessuno può fare a meno di una qualche forma di sport”.

La cura del proprio corpo, d’altronde, è uno dei precetti insiti nell’Islam, che considera il corpo come un dono di Allah da preservare, curare e rispettare. Il benessere fisico e quello spirituale sono visti come interconnessi, poiché il corpo è lo strumento per adorare Dio, e la salute è un affidamento divino per cui si è responsabili. Proprio per questi motivi, su incitazione degli esempi e delle parole delle sagge guide della Repubblica, l’Iran ha posto al centro della sua agenda concernente la gioventù l’impegno e l’esortazione a dedicarsi, parallelamente agli studi, all’attività sportiva. E fin dal momento della nascita della Repubblica Islamica, l’Iran ha dimostrato al mondo questo impegno conquistando diverse onorificenze e toccando le vette più alte dello sport a livello mondiale.

Oggi l’Iran vanta ben 27 medaglie d’oro, 21 d’argento e 32 di bronzo ai Giochi olimpici estivi, per un totale di 80 medaglie, prevalentemente nella lotta e nel sollevamento pesi. A solo un mese dalla conclusione del rovinoso conflitto tra Iraq e Iran, alle Olimpiadi di Seul del 1988, l’Iran partecipò con 23 atleti e conquistò una medaglia d’argento nella lotta per merito di Askari Mohammadian, che inaugurò in tal modo la prolifica partecipazione della Repubblica Islamica ai giochi olimpici raccogliendo l’eredità del famoso atleta medaglia d’oro olimpica, Gholamreza Takhti. Da allora, l’Iran ha vinto medaglia dopo medaglia edizione dopo edizione, conquistando il primo oro alle Olimpiadi di Atlanta del 1996, sempre nella lotta, per mano di Rasoul Khadem. Ai giochi olimpici più recenti, quelli di Tokyo del 2024, la Repubblica Islamica ha ottenuto tre medaglie d’oro, sei d’argento e tre di bronzo, guadagnando il 21° posto nel medagliere complessivo. Tra gli atleti che si sono distinti in quell’occasione si contano Nahid Kiani, che ha vinto l’argento nel taekwondo femminile, e Saeid Esmaeili Leivesi, che ha conquistato l’oro nella lotta greco-romana.

Ma l’Iran ha avuto modo di dimostrare al mondo la sua dedizione allo sport non solo nel campo olimpico, vincendo, ad esempio, la coppa d’Asia per tre volte. In ambito scacchistico, Sara Khadim al-Sharia è stata, nel 2022, la prima giocatrice di scacchi iraniana che, oltre a guadagnarsi il grado di gran maestra femminile, è riuscita a vincere il titolo di maestra internazionale all’ottantaquattresimo Congresso mondiale di scacchi all’età di soli 18 anni. Altre eccellenze dello sport iraniano sono Ali Daei, eletto calciatore asiatico dell’anno nel 1999 e considerato un simbolo del calcio iraniano nonché uno dei calciatori asiatici più validi di ogni epoca; Elnaz Rekabi, prima donna iraniana a vincere una medaglia ai Campionati mondiali di arrampicata; Hasan Yazdani, medaglia d’oro di lotta alle Olimpiadi del 2016; Sara Bahmanyar, medaglia d’oro di karate nella gara femminile dei 50 kg ai Giochi mondiali del 2025 a Chengdu, in Cina; Hadi Choopan, bodybuilder vincitore di Mr. Olympia nel 2022. Inoltre, la giovanile maschile di pallavolo è risultata vincitrice dei Mondiali Under 21 del 2025, ottenendo i riconoscimenti singoli di MVP (Most Valuable Player), miglior palleggiatore, miglior schiacciatore, miglior centrale e miglior libero.

Questi risultati, che sono solo una parte dei riconoscimenti internazionali ottenuti dagli atleti iraniani nel corso della storia della Repubblica Islamica, dimostrano l’impegno esercitato dalle istituzioni iraniane a promuovere iniziative sportive e ad incoraggiare la partecipazione dei giovani al mondo dello sport, in conformità agli insegnamenti divini, alla religione dell’Islam e ai consigli delle Guide.

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